un sogno
Ho pensato spesso come inaugurare questa pagina. Con una presentazione? Con un saluto? In realtà non so se sono fatto per questo. Poi, sai com’è, le cose nascono all’improvviso e mentre leggevo i vangeli di queste settimane mi sono fermato su quello della Pentecoste (forse anche per il fatto di dover andare a dare le Cresime fuori città) e mi è nata una riflessione che potrei chiamare sogno. Un sogno che parte da uno sguardo che va ad incrociarsi con quello degli apostoli. Gente normale, lavoratori, portatori di un’umanità variegata, differente e pure bizzarra. Come la nostra. Gente che si trova sulla spiagge, sulle strade, nei porti, nelle case, nei mercati, sul lavoro e che ha a che fare con la normalità. Che ha a che fare con la salute, con il denaro, con le preoccupazioni. Come noi. Gente che è cambiata perché “venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo…” allora gente santa, che si è lasciata scegliere, che non si lasciata scappare questa opportunità e che, pur rimanendo nella normalità ha vissuto il dono della santità coraggiosa. Che ha saputo spalancare le porte di casa per compiere un tuffo all’esterno senza preoccuparsi di chi li avrebbe potuti vedere. Un tuffo fatto all’improvviso, come quando nessuno se lo aspetta. Dunque dove sta il sogno? Nel desiderio di scovare, anche in questa Pentecoste d’oggi, tutti quegli uomini e donne che non hanno titoli particolari, che non si mettono in concorrenza con nessuno, che non posseggono l’oratoria dei grandi predicatori e che forse si nutrono di un vocabolario poco fornito di parole forbite, che neppure si sognano di seguire la moda corrente della comunicazione fatta attraverso documenti o comunicati stampa, e che al massimo ti mandano una cartolina o ti fanno una telefonata. Gente che si fida dello Spirito e lascia fare a lui, non prova a incatenarlo o a ‘orientarlo’. Gente santa della vita quotidiana, come gli apostoli. Santi anche spesso distratti e stanchi, ma che nonostante questo limite quando li incontri sanno comunicare verità e bellezza. Santi che improvvisano e cha fan saltare la ‘scaletta’ concordata pur di non tradire il dono dello Spirito. Santi che neanche con il ragionamento più articolato arrivano a capire di esserlo. Santi come tanti santi della storia che per motivi diversissimi non sono finiti sugli annali e sul calendario, ma che han saputo costruire la Chiesa come Gesù l’ha voluta. La Chiesa della Pentecoste, del coraggio , della verità, delle scelte improvvise e sagge, della capacità di fissare i volti degli uomini e delle donne di ogni tempo per comunicargli speranza e redenzione. Ecco: semplicemente santi. Solo un sogno? don Dario