รจ la vita ...
Abbiamo celebrato domenica la giornata della vita nella sua trentatreesima edizione con il titolo: “educare alla pienezza della vita” … Ebbene si, io questa pienezza la trovo nella vita di Gesù Cristo e ogni volta che celebro l’eucaristia ne sento tutta la portata. Davvero grazie per questa vita in Te! E quale modo più grande per dire grazie? I vescovi, nel loro messaggio, hanno voluto sottolineare il grazie dedicendolo a tante categorie di persone che ogni giorno sanno esprimere vita, proprio in un momento in cui molti cercano di distrarci facendoci credere che il mondo gira sul gossip e sulle vite sprecate di tanti o solo attorno alla vita di qualcuno che pensa di essere il padrone della vita stessa. Il grazie va a chi non si tira indietro nel voler fare della sua esistenza “un’imitazione” di Cristo partendo proprio da quelle famiglie che fanno della loro casa un ambiente in cui si respira attività educativa senza fare troppa scuola teorica, ma con l’esserci, con la presenza. Da chi accudisce i più anziani, a chi accoglie nuove creature, a chi aiuta gli adolescenti a crescere con il senso di Dio e del bene per il prossimo, a chi continua, nonostante gli anni, a vivere il suo tempo con generosità, a chi si fa movimento solidale nella società ed è fortemente impegnato a difendere e promuovere la vita, dal suo concepimento alla sua morte naturale. Dalla Chiesa che spezza il pane di Vita per tutti, soprattutto i più piccoli e poveri perché tutti diventino dono, pane spezzato come Gesù.
E il Vangelo ci è venuto incontro con forza, con questa potenza del capitolo 5° di Matteo, chiamato ‘discorso della montagna’ e che effettivamente ti fa capire che è ‘una montagna di discorso’, che non si smuove perchè fondato sulla roccia. «Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo … ». E' con la tua vita che dai gusto, che illumini. Così ti vuole il tuo Signore e lui solo può incaricarti e ‘caricarti’ per questa missione. È vero, nessuno osa dire ‘io sono la luce, io sono il sale’, ma se te lo dice Lui allora le cose cambiano e tu ti metti in cammino sapendo che l’obiettivo è di far rendere gloria a Dio, perché la gente non guardi te, ma attraverso di te arrivi a Lui. E guarda caso con lui gusti la pienezza della vita, la assapori svestendola delle cose in sovrappiù, quelle che appesantiscono il cammino, quelle inutili e arrivi a scoprirne ogni giorno la sua essenziale bellezza. Allora permettetemi questa volta di concludere con le parole di S. Giovanni della Croce, mistico del 1500, che proprio in un momento di sofferenza della sua vita arriva ad esprimersi così: “Vedrò te nella tua bellezza e io mi vedrò in te nella tua bellezza. Che io appaia te nella tua bellezza e tu appaia me nella tua bellezza e la mia bellezza sia la tua e la tua sia la mia; così io sarò te nella tua bellezza e tu sarai me nella tua bellezza, poiché la tua stessa bellezza sarà la mia!”
Buona vita!
d. Dario