Santi defunti e santi viventi
Tanto per lasciare una riflessione, visto che in questi giorni tanti si sono messi in cammino per visitare le tombe dei defunti e soprattutto per il fatto che la liturgia ci ha fatto ricordare tutti i santi.
Anche noi abbiamo conosciuto e abbiamo sentito parlare di uomini e donne che ogni giorno si sono lasciati vivificare dalla misericordia di Dio e ora … contemplano il suo volto e ne gioiscono.
Abbiamo conosciuto e abbiamo sentito parlare di uomini e donne che sono nostre sorelle e fratelli maggiori: modelli proposti perché peccatori come noi, che hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù con i loro desideri, le loro debolezze, sofferenze, gioie e tristezze. Fratelli e sorelle che si sono fatti pellegrini sulla terra, camminando verso Dio e che camminando hanno trovato sul terreno l’impronta di Dio, che, tradotto, è poi il tentativo di mettere in atto una carità pienamente vissuta. Hanno saputo tendere in alto, verso le altezze di Dio andando dietro a Cristo povero e crocifisso. Gente che ha varcato la fatidica soglia: mamme, papà, amici, religiosi e religiose che hanno vissuto e che hanno amato, che non si sono risparmiati, che hanno dato la vita perché han fatto proprie la parole di Gesù: “Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, che invece la perde, la salverà”.
Attraverso di loro, grazie al loro vivere e alla loro testimonianza riusciamo a capire che , paradossalmente, la vera morte, nel suo senso più negativo, la vive ogni giorno chi si rifiuta di mettersi dalla ‘parte di Dio’, chi cerca di ‘risparmiare’la sua vita ad ogni costo e così non comprende praticamente nulla della vita autentica.
I santi che oggi camminano fianco a fianco con noi, e vi assicuro che ne conosco, sono quelli che con la loro fede abitano la risurrezione e la abitano con l’amore, la speranza, l’audacia e la libertà che hanno imparato da Gesù. Il santo guarda a Lui, il resto conta davvero poco.