Alla comunità
Cari parrocchiani del Duomo,
quando il nostro Arcivescovo mi ha comunicato la sua intenzione di inviarmi come parroco a Chieri, ho provato gratitudine e trepidazione.
Gratitudine, perché il Duomo è una parrocchia importante, non solo per la sua storia secolare, ma anche e soprattutto perché è piena di vita e di attività. Trepidazione, perché si tratta per me di un’esperienza nuova, dal momento che sinora, nei ventiquattro anni del mio percorso sacerdotale, non mi ero mai dedicato a tempo pieno al lavoro parrocchiale.
Tre elementi, però, mi spronano a coinvolgermi senza riserve in questa nuova missione: la bella eredità che mi consegna don Dario Monticone, che conosco e stimo fin dai tempi del seminario; il fatto che l’Arcivescovo abbia voluto destinare al Duomo anche un vice parroco, nella persona di don Giovanni Manella; la certezza che il vostro impegno e il vostro entusiasmo non si affievoliranno, ma che anzi il cambiamento, pur con le sue inevitabili fatiche, sarà occasione per accrescere lo slancio e per rispondere ancor meglio alla chiamata del Signore.
Inizio il mio compito con serenità e fiducia, intendendo valorizzare e promuovere quanto è stato fatto sinora, per realizzare insieme la volontà di Dio, rispondendo ai bisogni della comunità parrocchiale e della città intera.
Avremo tempo e modo di conoscerci reciprocamente, di leggere insieme la realtà e di individuare le iniziative più adatte all’impegno di evangelizzazione e all’attenzione ai fratelli, soprattutto ai più bisognosi.
Affidiamoci con fiducia alla Madonna delle Grazie, colei che ci esorta a fare tutto ciò che il Signore Gesù, nel Vangelo, ci dice. Vi chiedo, in queste settimane, di pregare con intensità, e vi do appuntamento a sabato 8 settembre, antivigilia della nostra festa patronale.
Con affetto fraterno,
don Mauro