Lasciamoci sorprendere
Con la prossima solennità dell’Immacolata saranno passati tre mesi giusti dal mio arrivo a Chieri come parroco del Duomo.
E sembra proprio essere la Vergine Maria, a cui il nostro Duomo è dedicato, a scandire le tappe e ad accompagnare il mio ministero, iniziato l’8 Settembre, festa della natività della Beata Vergine Maria e festa cittadina per la Vergine delle Grazie.
E’, evidentemente, troppo presto per tracciare un primo bilancio, o inaugurare nuovi programmi pastorali.
Intendo tener fede al saggio e prudente proposito di dedicare questo primo anno della mia presenza tra voi all’ascolto, all’incontro e alla conoscenza del territorio, dei gruppi, delle attività e delle tante persone presenti e operanti.
Ma ho anche piacere di condividere con voi le prime impressioni.
E siccome ci stiamo avvicinando al tempo liturgico dell’Avvento, che è il tempo che per eccellenza ci invita a stupirci delle sorprese di Dio, vorrei descrivere cosa, in questo primo periodo, mi ha particolarmente e piacevolmente stupito.
Mi ha stupito e mi stupisce l’affetto e il legame dei chieresi per il Duomo, che si manifestano soprattutto nella numerosa e attenta partecipazione alle messe domenicali e feriali così come alle varie funzioni e celebrazioni, affetto e legame vivo e presente nei ricordi e nella memoria nostalgica di tanti anziani e malati che non godono più della possibilità di poterci tornare, affetto e legame testimoniato dai tanti passaggi di persone di tutte le età e nelle svariate ore di apertura della chiesa, per la preghiera, la supplica e la devozione personale.
Mi ha stupito e mi stupisce la ricchezza e la bellezza storica e artistica di Chieri, espressa da un fitto patrimonio di chiese, conventi, confraternite, archivi e musei, dalla molteplice presenza d’istituti, strutture e chiese di ordini e congregazioni religiose, dalle belle piazze, dai vicoli, dagli antichi palazzi, dai siti storici restaurati e ben conservati, che raccontano di epoche passate e di antichi fasti, di cui poter andare ancora fieri.
Mi ha stupito e mi stupiscono le buone e virtuose pratiche acquisite, riscontrate in tante persone incontrate sia nella comunità religiosa come in quella civile, costituiti in gruppi di attività, di volontariato e di servizio, dotati di una buona e solida formazione, caratterizzati da una autentica disponibilità al dialogo e al confronto, dalla voglia di impegnarsi e spendersi per il bene comune e per i diritti e la dignità dei più svantaggiati.
Sicuramente la variegata ricchezza di persone e di attività civili e religiose, spesso afferenti agli stessi ambiti di servizio e alle stesse categorie di persone, pur richiedendo un particolare e delicato sforzo nel coordinamento e nella collaborazione, tuttavia esprime un indubbia e formidabile risorsa da orientare per il bene della collettività.
Sono convinto di essere stato chiamato a continuare la semina evangelica, sulla scia di quanti mi hanno preceduto e in comunione con quanto continuano a farlo, in un campo fertile e già ben dissodato, le premesse sono promettenti e il potenziale è notevole.
Affidiamoci gli uni agli altri e collaboriamo tutti insieme, in modo complementare, nel rispetto delle specifiche e personali capacità, ma sempre con tanto impegno e generosità, per la maggior gloria di Dio e il bene di tutti, soprattutto dei più poveri.
Che la Vergine delle Grazie sempre ci assista e ci protegga.
Lasciamoci stupire dai doni del Signore che irrompono abbondanti nella nostra vita, e di cui sono sempre disseminati i nostri giorni, restiamo vigilanti per accorgerci e stupirci.
Il vostro parroco
Don Marco