Buon avvento
Con la festa di Cristo re dell’universo (24/11) è terminato l’anno liturgico che ci ha portato a meditare, domenica dopo domenica, il mistero del Signore. Con la prima domenica di avvento (1/12) inizia il nuovo anno della chiesa.
Il tempo di avvento è caratterizzato dall’attesa con una doppia sfumatura: l’attesa del natale in cui si ricorda la prima venuta nella carne del Figlio di Dio e l’attesa della seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi, quando vedremo il Signore come egli è (1Gv. 3,2).
La nostra attenzione è posta anzitutto sulla persona di Gesù, mandato dal Padre a portare nel mondo la bella notizia (Vangelo) dell’amore infinito di Dio per le sue creature. Ma l’avvento ci richiama anche una grande verità: siamo tutti in cammino verso la casa del Padre. Nelle chiese antiche si trova spesso il simbolo della conchiglia o dipinta, o scolpita, o raffigurata un po’ ovunque. Nella nostra chiesa alcuni confessionali la riportano e in sacrestia c’è una bella statua della Madonna con alle spalle una conchiglia. La conchiglia è uno dei simboli del pellegrino che cammina verso una meta precisa. E’ bello scoprire e valorizzare questo simbolo che, nel corso delle generazioni, ha richiamato visivamente la nostra vera identità: siamo dei pellegrini, siamo qui di passaggio, in cammino non verso l’ignoto, ma verso un Padre che ci attende a braccia aperte. In questo cammino, che è la nostra vita, la chiesa ci aiuta a riscoprire il senso di Dio attraverso la preghiera, il silenzio, la meditazione più attenta della Parola, la partecipazione all’Eucaristia e l’impegno della carità, infatti non si può amare Dio che non si vede se non si ama il fratello che ci vive accanto (S. Giovanni).
Ma il tempo di avvento, tempo di attesa e di cammino, deve essere caratterizzato anche da uno stile di vita semplice, sobrio, essenziale.
Un pellegrino che deve spostarsi continuamente non può essere appesantito da troppe cose. Porta con sé l’essenziale, l’indispensabile, perché ciò che conta è raggiungere la meta.
Il tempo di avvento ci invita a scoprire l’essenziale sia nelle cose materiali, sia nei valori della vita, dando importanza a ciò che conta veramente, lasciando il superfluo.
La crisi che stiamo vivendo un po’ ci costringe a fare questa scelta, ma per noi cristiani è indispensabile vivere la sobrietà come stile di vita, sull’esempio di Gesù che è passato fra noi servendo e amando senza mai cercare l’utile per sé.
Per questo l’attesa del Signore non deve essere passiva, ma attiva e vigilante, sostenuta dalla fede e dalla speranza e quindi gioiosa come una mamma che gioisce nell’attesa della nascita del suo bambino, come due fidanzati gioiscono nell’attesa dell’incontro, come gioisce chi sperimenta la bellezza di farsi dono agli altri.
Nella benedizione solenne per l’avvento troviamo questo augurio: “ Dio che vi dà la grazia di celebrare la prima venuta del suo Figlio e di attendere il suo avvento glorioso, vi santifichi con la luce della sua visita”.
Buon Avvento!