La pagina del parroco

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QUARESIMA: TEMPO DI GRAZIA E DI MISERICORDIA

 

Con il rito delle Ceneri (mercoledì 10 febbraio 2016) inizia il tempo della Quaresima.

Normalmente la Quaresima viene vista come un periodo lungo in cui è necessario fare digiuno, penitenza, intensificare la preghiera e le opere di carità. Sono impegni precisi che richiedono costanza.

Finché si tratta di un tempo breve riusciamo a perseverare, ma quando l’impegno si prolunga sperimentiamo la nostra incostanza e fragilità. Ognuno di noi, in determinati momenti della vita, per ragioni diverse, ha preso degli impegni con tanta buona volontà ed entusiasmo, ma ben presto si è reso conto che è difficile essere coerenti a tempi lunghi.

Pensando all’anno giubilare della misericordia mi sembra opportuno considerare la quaresima anzitutto come un tempo di grazia. E’ un dono che il Signore ci fa perché riscopriamo il suo vero volto di Padre, perché ci riscopriamo come fratelli e figli. Un dono è un regalo che viene dato e diventa mio quando lo valorizzo. Se ricevo un pacco dono e lo lascio abbandonato in casa, senza neanche guardare cosa contiene e senza pensare alla persona che ha voluto farmi questo presente, è come se non l’avessi ricevuto.

Dice Papa Francesco nella bolla di indizione dell’anno santo della misericordia:

“ La Quaresima di questo anno giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per sperimentare e celebrare l’amore di Dio. Quante pagine della Sacra Scrittura possono essere meditate nelle settimane di Quaresima per scoprire il volto misericordioso del Padre! Con le parole del profeta Michea (7,18-19) possiamo anche noi ripetere: Tu, o Signore, sei un Dio che toglie l’iniquità e perdona il peccato, che non serbi per sempre la tua ira, ma ti compiaci di usare misericordia. Tu, Signore, ritornerai a noi e avrai pietà del tuo popolo. Calpesterai le nostre colpe e getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati”.

Non è grazia, non è dono tutto questo?

Il giubileo della misericordia ci impegna inoltre ad avere misericordia. Per il credente non è una fatica, ma una gioia avere misericordia verso gli altri perché ci fa del bene, fa del bene ed è la prova che siamo stati toccati per primi dalla misericordia del Padre.

A questo proposito il Papa, nell’indire il giubileo della misericordia, dice ancora:

“La prima verità della Chiesa è l’amore di Cristo. Di questo amore, che giunge fino al perdono e al dono di sé, la Chiesa si fa serva e mediatrice presso gli uomini. Pertanto, dove la Chiesa è presente, là deve essere evidente la misericordia del Padre. Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia.

…..Le pagine del profeta Isaia potranno essere meditate più concretamente in questo tempo di preghiera, digiuno e carità: « Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono » (58,6-11).

…..Con lo sguardo fisso su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. « Dio è amore » (1 Gv 4,8.16), afferma per la prima e unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni. Questo amore è ormai reso visibile e tangibile in tutta la vita di Gesù. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione”.

Con queste indicazioni di Papa Francesco e con lo sguardo fisso su Gesù, Misericordia del Padre, viviamo con gioia la Quaresima,  tempo di grazia e di misericordia.

                                                                                                   Don Domenico

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