Pasqua
PASQUA 2016
“DALLA MORTE ALLA VITA”
Il termine Pasqua significa passaggio (passare oltre).
Per gli Ebrei è stato il passaggio dalla schiavitù alla libertà (Esodo). Per Gesù è stato il passaggio dalla morte alla risurrezione. Lo sarà per noi quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, entreremo nella vita eterna. E sarà così per l’universo intero alla fine dei tempi quando ci saranno cieli e terre nuove.
Questi grandi passaggi (pasque) hanno comportato e comporteranno un cambiamento radicale dal male, dalla sofferenza e dalla morte alla vita piena, eterna con Dio.
E’ nella Pasqua di Gesù che si fonda la speranza cristiana che guardaoltre il grande mistero del peccato e della morte.
A dirla così sembra tutto facile e bello, ma il passaggio, il tunnel del dolore rimane una realtà che non si può cancellare e che fa problema.
Incontro periodicamente una signora anziana, ultranovantenne, che puntualmente mi fa questa domanda: “Dio non ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza? Perché allora c’è il peccato, la cattiveria, la sofferenza?”. Gli anziani, che hanno un bel fardello di fatiche sulle spalle, sono impressionati da quanto vedono. Pensavano di aver già visto di tutto e di più e invece si rendono conto che l’uomo non ha limiti di fantasia nel provocare sofferenza.
Dire che c’è il libero arbitrio, cioè che l’uomo è libero, dire che la sofferenza e la morte sono mistero non dà molta luce ad una persona anziana che sente la vita scappare in fretta; è come arrampicarsi sui vetri. E questa signora non ha paura di dirmelo con molta schiettezza.
Perché Gesù, uomo giusto, Dio fatto, carne ha dovuto subire il martirio della morte in croce? Perché popolazioni intere devono scappare dal loro paese perché nauseate dalla tragedia della guerra, che genera morte per cercare luoghi dove si respira un po’ aria di pace? Perché tanti, bambini compresi, muoiono nella loro pasqua di liberazione? Perché la malattia improvvisa si abbatte su un familiare destabilizzando l’intera famiglia? Perché tante coppie belle, normali vanno in crisi? Perché in ognuno di noi c’è quella spinta al male, all’egoismo che spesso si fa fatica a dominare? Potrei continuare con i perché, ma tutti ne conserviamo una bella lista nel cassetto del suo cuore.
Che dire? C’è una risposta convincente al ricco, purtroppo, ventaglio di male e di sofferenza?
Penso all’espressione della mia amica ultranovantenne che, di fronte ai miei tentativi per trovare il bandolo della matassa, scuote la testa e mi dice: “Non mi bastano le tue parole, non mi convincono”.
Forse con umiltà dobbiamo chinare la testa di fronte al mistero del male e della sofferenza, ma con altrettanta umiltà dobbiamo alzare lo sguardo e fissare il Crocifisso dove è inchiodato l’uomo-Dio in potere della morte sì, ma per un tempo limitato: tre giorni, poi la resurrezione.
In questo Crocifisso vediamo i crocifissi di tutti i tempi: la fantasia crudele dell’uomo non si arresta! Ma in questo Crocifisso c’è anche un futuro di vita per tutti. Dal bambino siriano, ricuperato morto sulla spiaggia, che non ha potuto concludere il viaggio della speranza, alle vittime della violenza e dell’egoismo dei popoli cosiddetti civili, all’impegno umile, nascosto di tante persone che in molte parti del mondo lavorano per la vita e non per la morte.
La Pasqua viene a dire all’umanità di ogni razza e condizione: c’è un futuro che non è solo opera delle mani dell’uomo, ma che è dono di Dio e questo futuro si chiama vita eterna, comunione con Dio, festa della vita. Futuro che può cominciare già ora se impariamo a vivere come Gesù, morto e risorto!
“ Vidi poi un nuovo cielo e una terra nuova, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più… Udii allora una voce potente che usciva dal trono: Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed Egli sarà il Dio-con-loro…. Egli tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate”. (Apocalisse 21,1-4)
E’ solo un bel sogno? No ! E’ il progetto di Dio, morto e risorto per noi.
E’ la Pasqua!
Don Domenico