Famiglie

Alla ricerca della bellezza di un cuore pacificato

ottobre '12

Perché ritornare ancora una volta ad Assisi?

Se qualcuno dei 50 partecipanti al pellegrinaggio nella città di San Francesco prima di partire si fosse posto questa domanda, sicuramente domenica sera, al ritorno da questo lungo weekend, avrebbe avuto in tasca una sua risposta.

A giudicare dalle facce, dalle parole e dal clima fraterno e festoso col quale ci siamo salutati, sembrava proprio che ciascuno di noi portasse a casa un pezzetto di sapienza e di ricchezza spirituale in più e fosse desideroso di spenderlo al meglio delle sue possibilità là dove si è chiamati a vivere.

Assisi è stato un po’ come il  Tabor per i discepoli di Gesù: andare a vivere un’esperienza straordinaria per essere capaci di illuminare l’ordinario, il quotidiano.

Ad aiutarci in quest’esperienza è stata Suor Elena, la maestra delle novizie alcantarine, che ha sviluppato le sue conversazioni partendo dalle immagini delle vele della Basilica Inferiore: dal piacere estetico degli affreschi alla contemplazione dei loro significati spirituali, accompagnando alle parole, l’ascolto di splendidi brani al pianoforte.

Ciascuno ha potuto ritrovare se stesso in colui che “cerca di cercare Dio”, sapendo che la pace del cuore non è a “buon mercato”. Esige una guerra interiore contro ciò che ci impedisce di raggiungerla e che ci fidiamo di Colui che ci ama sempre, anche quando cerchiamo altrove il senso del nostro vivere, anche quando ricadiamo nelle nostre debolezze e non riusciamo ad orientare i nostri passi verso il bene. Se la pace del cuore è ricerca costante, mai una condizione raggiunta definitivamente, ma un percorso che dura quanto la vita, a noi spetta un’attenzione speciale: dovremmo chiederci frequentemente se ciò che facciamo, ciò di cui nutriamo il nostro cuore è per noi “guadagno o spazzatura”.

All’ascolto delle riflessioni di Suor Elena hanno fatto seguito lunghi e piacevoli momenti di silenzio personale, di scambio di coppia e di condivisione a piccoli gruppi, contrassegnati da profondo ascolto reciproco.

Nella serata di venerdì abbiamo vissuto anche un bellissimo momento di condivisione fraterna con Don Mauro, che iniziamo a conoscere e ad apprezzare per la sua franchezza e profondità. E’ per noi laici importante sapere che abbiamo in lui un compagno di viaggio sulla strada della ricerca di ciò che è buono per l’annuncio della buona novella.

Sabato sera le novizie ci hanno regalato un loro spettacolo su San Francesco e sul significato della santità che abbiamo apprezzato molto, mentre domenica mattina abbiamo raggiunto Don Gianfranco nel suo splendido eremo assisano dove abbiamo celebrato l’Eucarestia e condiviso il pranzo, tra abbracci, racconti e risate.

L’età media dei partecipanti era piuttosto alta, ma grazie a Dio abbiamo avuto una mascotte speciale nel piccolo Alberto, figlio di Anna Martano, che ha mostrato di gradire molto le amicizie dei suoi nonni!

Un grazie sincero alla splendida regia di Laurida e Robi Massimello, artefici di questo pellegrinaggio.

Alcune foto possono essere viste cliccando  qui.

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