La Settimana Santa – Spunti di riflessione
marzo '10
Conclusione serata a Pessione
Giovedì Santo – “a cena con Pietro e Giuda”.
“Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.” (Gv 13,1)
Nostro fratello Pietro
Questa sera capisco Pietro e la sua riluttanza senza mezzi termini: "Tu non mi laverai mai i piedi!". Nella sua frase intravedo il rispetto e l'amore per te, Gesù: non voglio che ti inginocchi qui davanti a me, non posso tollerare che tu, il Maestro, ti comporti in questo modo. Nelle parole di Pietro io riconosco la mia vergogna nell'apparire come sono, nella mia nudità, con le mie ferite, nella mia sporcizia, con i miei sbagli, nella mia piccineria, con le mie ambiguità. Non mi piace, Gesù, che tu mi veda così come sono veramente... Ma tu mi ripeti le stesse parole che hai detto a Pietro, tu mi inviti ad abbandonarmi, a lasciarmi andare, a lasciarmi accogliere da te così come sono: non c'è nessun bisogno di fingere... Non è facile lavare i piedi a qualcuno, ma è ancor più difficile lasciarseli lavare. Non è sempre facile amare, ma è ancor più difficile lasciarsi amare. Questa sera intendo quello che tu vuoi da me: non cerchi il discepolo perfetto, ma solo un essere che si lasci amare da te, che si lasci purificare dalla tua bontà, guarire e salvare dalla tua misericordia.
Nostro fratello Giuda
Gesù chiama "amico" Giuda: questa parola dice l'infinita tenerezza della carità del Signore. Noi possiamo tradire l'amicizia di Cristo, Cristo non tradisce mai noi, suoi amici! Anche quando non lo meritiamo, anche quando ci rivoltiamo contro di Lui, anche quando lo neghiamo. Davanti ai suoi occhi, davanti al suo cuore noi siamo sempre gli amici del Signore. Lasciate che io domandi a Gesù, a Gesù che è in agonia, a Gesù che ci accetta come siamo, lasciate che io gli domandi, come grazia pasquale, di chiamarmi amico. Perché la Pasqua è questa parola, detta a un povero Giuda come me, detta a dei poveri Giuda come voi. Questa è la gioia: che Cristo ci ama, che Cristo ci perdona, che Cristo non vuole che noi disperiamo. Per Lui, noi saremo sempre gli amici. (Primo Mazzolari)
Venerdì Santo – “Sulla via della croce, sulla via dell’Amore”.
“Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.” (Gv 19,25-30)
Gesù morendo sulla croce ci insegna l’Amore
L'amore è... voler amare
L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa. Se accade che si soccomba a una tentazione, è perché l'amore è troppo debole, non perché esso non c'è: bisogna piangere, come san Pietro, pentirsi, come san Pietro, umiliarsi, come lui, ma sempre come lui dire tre volte: «Io ti amo, io ti amo, tu sai che malgrado le mie debolezze e i miei peccati io ti amo».(Charles de Foucauld)
Sabato Santo – “il giorno del silenzio.”
“Nel silenzio del cuore Dio parla. Se ti porrai di fronte a Dio nella preghiera e nel silenzio, Dio ti parlerà. Allora saprai di essere una nullità. È solo quando ti rendi conto della tua nullità, della tua vacuità, che Dio può colmarti di Sé. Le anime oranti sono anime di profondo silenzio. C'è un santissimo sacerdote, che è anche uno dei più illustri teologi esistenti in India attualmente. Lo conosco molto bene, e gli ho detto: "Padre, lei parla tutto il giorno di Dio. Quanto dev'essere vicino a Dio!". E sapete che cosa mi ha detto? Ha detto: "Può darsi che io parli molto di Dio, ma è possibile che parli pochissimo con Dio". E poi mi ha spiegato: "Posso snocciolare una quantità di parole e anche dire molte cose buone, ma nel mio intimo non ho il tempo di ascoltare. Perché nel silenzio del cuore, Dio parla". Non possiamo porci direttamente alla presenza di Dio se non pratichiamo il silenzio interiore ed esteriore. Nella natura troviamo il silenzio: gli alberi, i fiori e l'erba crescono in silenzio. Le stelle, la luna e il sole si muovono m silenzio. Il silenzio del cuore è necessario per poter udire Dio ovunque: in una porta che si chiude, nella persona che ha bisogno di noi, nel canto degli uccelli, nei fiori, negli animali. Ciò che è essenziale non è ciò che diciamo ma ciò che Dio ci dice e ciò ch'Egli dice agli altri attraverso di noi. Nel silenzio Egli ci ascolta; nel silenzio parla alle nostre anime. Nel silenzio ci è concesso il privilegio di ascoltare la Sua voce. (Madre Teresa di Calcutta)
Consiglio
In questa giornata trova almeno un’ora di tempo e un luogo adatto per vivere un momento di preghiera silenziosa. Fatti aiutare da un brano di Vangelo, oppure dialoga semplicemente con il Signore, proprio come faresti con un amico.