Pensieri

Le mie mani.

febbraio '12

Le mie mani, coperte di cenere,

segnate dal mio peccato e da fallimenti,

davanti a te, Signore, io le apro,

perché ridiventino capaci di costruire

e perché tu ne cancelli la sporcizia.

Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi

e alle mie idee già assodate,

davanti a te, o Signore, io le apro,

perché lascino andare i miei tesori...

Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire,

davanti a te, o Signore, io le apro,

perché ridiventino capaci di accarezzare.

Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza,

davanti a te, o Signore, io le apro,

deponi in loro la tua tenerezza.

Le mie mani, si separano dal loro peccato,

davanti a te, o Signore, io le apro: attendo il tuo perdono.

(Charles Singer)

Giovani, pensateci!

1202151126_Pierre_small.jpg

febbraio '12

Voi siete destinati, che lo vogliate o no,

ad essere la più infelice di tutte le generazioni umane,

o la più felice di tutte.

Sarete i più infelici se, stupidi come in così larga misura

siamo stati noi prima di voi,

contribuirete a lasciarvi trascinare nell'insulsaggine

e nella vergogna dell'idolatria di voi stessi,

a credere che la gioia di vivere sia: Io, Io, Io,

la Mia camera, la Mia fortuna, i Miei soldi...

Guai a voi se vi trovaste ancora

in questo accecamento, in questo abominio!

Guai a voi, perché se fino a ieri

qualcuno ha potuto credere di poter conservare

il proprio benessere materiale pensando solo a sé,

per voi - ed è la vostra fortuna - questo è finito.

Ma voi potrete essere i più felici

tra i figli dell'uomo, tra i figli di Dio,

se finalmente capirete che la felicità di vivere

sta nel cercare la propria gioia

mettendosi al servizio della gioia di tutti.

Se finalmente capirete che il modo di impegnare la vita

è amare il prossimo come se stessi,

vale a dire servirlo prima di me,

se è meno felice di me.

(Abbè Pierre)

Senza vedere

febbraio '12

Cos'hai provato Maria quando la Maddalena ti ha detto di aver visto Gesù nel giardino? E quando Pietro e Giovanni vennero a te, correndo, per raccontarti come avevano visto la tomba vuota? Cos'è capitato in quel giorno? Cosa significa credere che Cristo è risorto dai morti? E tu l'hai rivisto in quei giorni? Perché il Vangelo non parla di te? Ed eri la più interessata. Perché non è apparso a te? Quanto mi ha fatto pensare questo silenzio del Vangelo! O che Gesù voleva accennare a te quando disse a Tommaso: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno"? Forse tu eri l'unica che non aveva bisogno di vedere per credere? Ed eri beata. Io penso di sì. Ed è per questo che sei la nostra maestra nella fede e la lode di Elisabetta fin da principio fu la più grande lode che ti si poteva fare. "Beata te che hai creduto". Tu non avevi bisogno di vedere per credere. Tu credevi al tuo Figlio Risorto e ti bastava. Credere alla Resurrezione di Gesù significa credere senza vedere. E anche io voglio credere senza vedere: come te. L'unica cosa seria è la fede. Ed è per fede che io credo alla Resurrezione di Cristo. E quando credo sono invincibile: "Questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede".  (Carlo Carretto)

Appuntamenti Pensieri

Non ci sono appuntamenti salvati
Feed RSS NOI Cattolici Tesoro nel campo Facebook