Pensieri

Quando Gesù è nato

dicembre '12

Quando Gesù è nato

la grande ruota della storia

aveva sempre girato

in quella direzione:

dalla periferia al centro,

dal piccolo verso il grande,

il meno al servizio del più,

pesce grosso

che mangia quello piccolo.

Così è accaduto

nella grande famiglia umana…...

Quando Gesù è nato,

fuori dalla piccola città, Betlemme,

nella stalla, nella mangiatoia,

la grande ruota della storia

per un attimo si è fermata.

Qualcosa ha cominciato a girare all’incontrario

o, meglio, nel senso vero della storia,

dal centro alla periferia,

dal grande verso il piccolo,

i re Magi verso il bambino

il più al servizio del meno,

perché il piccolo cresca

e si stabilisca così l’uguaglianza

e la comunione più vera,

come in Dio.

Il più grande, l’infinito,

lo troveremo nel piccolo.

Davvero quello è stato

l’anno zero della storia!

È giusto contare gli anni

da quel giorno

in cui Dio si è fatto un Dio Minore

e la scelta preferenziale per gli esclusi

è apparsa come luce delle nazioni.

(GIULIANA MARTIRANI)

O Re delle genti.

dicembre '12

O Re delle genti,
atteso da tutte le nazioni,
pietra angolare che riunisci i popoli in uno,
vieni e salva l'uomo formato dalla terra.

Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest'unico Verbo
che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell'uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l'amore che canta in silenzio.

David MariaTuroldo

Vegliare.

dicembre '12

E' necessario studiare da vicino la parola "vegliare"; bisogna studiarla perché il suo significato non è così evidente come si potrebbe credere a prima vista e perché la Scrittura la adopera con insistenza. Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto obbedire, ma vegliare.

Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo.

Cos'è dunque vegliare?

Credo lo si possa spiegare così. Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere in compagnia di gente che trovate sgradevole e desiderare che il tempo passi e scocchi l'ora in cui potrete riprendere la vostra libertà? Sapete cosa significa essere nell'ansia per una cosa che potrebbe accadere e non accade; o di essere nell'attesa di qualche evento importante che vi fa battere il cuore quando ve lo ricordano e al quale pensate fin dal momento in cui aprite gli occhi?

Sapete cosa significa avere un amico lontano, attendere sue notizie e domandarvi giorno dopo giorno cosa stia facendo in quel momento e se stia bene?

Sapete cosa significa vivere per qualcuno che è vicino a voi a tal punto che i vostri occhi seguono i suoi, che leggete nella sua anima, che vedete tutti i mutamenti della sua fisionomia, che prevedete i suoi desideri, che sorridete del suo sorriso e vi rattristate della sua tristezza, che siete abbattuti quando egli è preoccupato e che vi rallegrate per i suoi successi?

Vegliare nell'attesa di Cristo è un sentimento di rassomiglianza a questo, per quel tanto che i sentimenti di questo mondo sono in grado di raffigurare quelli dell'altro mondo.

Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando all'avvenire, e completando ciò che il suo Salvatore gli ha acquistato, non dimentica ciò che egli ha sofferto per lui.

Veglia con Cristo chi fa memoria e rinnova ancora nella sua persona la croce e l'agonia di Cristo, e riveste con gioia questo mantello di afflizione che il Cristo ha portato quaggiù e ha lasciato dietro a sé quando è salito al cielo.

(John Henry Newman)

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