Tutta la comunità

Solennità Corpus Domini - giovedì 3 giugno

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maggio '10

Giovedì 3 giugno le comunità del Duomo, S. Giorgio, S. Giacomo, S. Luigi Gonzaga, S. Maria Maddalena e Pessione celebrano la SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI. S.Messa alle ore 21.00 in Duomo, a seguire la tradizionale processione (da via Balbo, via Palazzo di Città) che si concluderà sul sagrato di S.Bernardino.

Mostra don Zappino in S.Lucia

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aprile '10

Don Antonio Zappino - parroco del Duomo dal 1971 al 1984 - avrebbe compiuto, proprio quest'anno, novant'anni. Da ventidue, invece, non è più con noi. Ricordarlo è un modo per rendere omaggio alla sua importante figura. Nei weekend: 17/18 - 24/25 Aprile una mostra riassumerà la sua presenza a Chieri. La sede espositiva prescelta è la chiesa di Santa Lucia, in piazza Duomo. Per vedere la locandina clicca qui.

XV Giornata della memoria e dell'impegno

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marzo '10

Milano 20 marzo 2010. Legami di legalità-legami di responsabilità: questo è stato lo slogan della XV giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie organizzata dall’associazione Libera. Partiti con due pullman da Chieri tra tanti giovani, un bel gruppo di giovani del Duomo, accompagnato anche da qualche membro del gruppo dei “meno giovani”, ha partecipato a questa giornata particolare, con entusiasmo e impegno per testimoniare la vicinanza ai familiari delle vittime e per sottolineare l’importanza di mantenere il ricordo di questi nomi appartenuti, e appartenenti grazie alla memoria, a persone uccise dalle mafie dalla fine dell’ottocento ad oggi. Un lungo elenco di nomi che si allunga di anno in anno e che non è completo poiché di alcune persone scomparse e non ritrovate non si conosce l’identità; anche a loro è andato il ricordo in questa giornata. Un numeroso corteo di persone, soprattutto giovani, si è trovato a Piazza Venezia e ha sfilato per il centro di Milano fino a piazza Duomo passando per via Palestro, sede di un attentato mafioso nel '93, e per piazza Fontana, luogo della strage del '69. All’arrivo in Piazza Duomo sono stati letti i nomi delle vittime delle mafie, circa novecento, intervallati da lunghi applausi: toccante è stato il fatto che tra i lettori erano presenti i parenti delle vittime, evidentemente commossi, che hanno voluto con la lettura dare testimonianza della loro presenza e ribadire con forza la necessità di non lasciare cadere nel dimenticatoio il ricordo di persone che hanno dato la vita per uno Stato migliore, per una società più sana. Questa stessa tematica è stata ripresa da don Ciotti, fondatore e presidente di Libera, che ha fatto un lungo intervanto dal palco rivolgendosi soprattutto ai giovani e rimarcando la responsabilità che hanno nel costruire il futuro del Paese partendo da ciò che di buono c’è nel presente. Don Ciotti ha parlato di rispetto nell’ascoltare e nel rivolgersi gli uni gli altri, ha spiegato che legalità e responsabilità sono strettamente connesse perché la legalità è la pratica e il rispetto delle leggi da parte di tutti, e la responsabilità è l’impegno che si deve mettere nel farlo. Ha sottolineato l’importanza del “noi” e della vittoria che deve avere sull’individualismo e l’egoismo e ha evidenziato la ricchezza data alla comunità da chi ha coraggio di portare avanti l’impegno per la cultura, per la responsabilità, per la speranza, per il bene comune (concetto attuale che si sposa bene con il messaggio contenuto nel Vangelo). Tocca quindi a noi “vivi” portare avanti l’impegno e la determinazione delle persone che per i loro ideali di legalità e giustizia sono stati ammazzati: “meno parole e più fatti da parte di tutti cominciando dal nostro piccolo” urla don Ciotti nel microfono per avere la certezza che questo messaggio passi e si imprima veramente nelle coscienze dei presenti. È necessario fare in modo che a diventare normale sia l’onestà, la trasparenza e il rispetto delle leggi; bisogna educare e sensibilizzare le persone a cogliere le positività che ci sono e incoraggiare questa ricerca, così come non deve venire meno la denuncia della parola, ma seria senza denigrazione. Questo invito assomiglia molto agli insegnamenti che faceva Gesù alle persone che lo seguivano e che Gli chiedevano come fare per vivere secondo la legge che stava predicando; di nuovo quindi si notano le correlazioni tra i problemi attuali e il messaggio del Vangelo, sempre moderno. La soluzione quindi resta aspirare ad adeguate politiche sociali, economiche, a diritti civili concreti, a garanzie sul lavoro, alla sicurezza, ricordandoci però di rispettare e tutelare la dignità di tutti, italiani e stranieri, senza distinzione. E forse in questo modo pur rimanendo piccoli e normali saremo in grado di diventare grandi protagonisti della nostra storia, della nostra vita, del nostro Paese.

Impegno e memoria

Di seguito proponiamo i passaggi più salienti dell’intervento di Don Ciotti, vi ruberanno alcuni minuti… ma credeteci, ne vale veramente la pena ascoltarli. Sarà poi importante farsi “gambe” per portare questo messaggio profetico al mondo intero non solo a parole ma soprattutto con i fatti, partendo dalla vita quotidiana di ciascuno.

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